la dignitą politica calpestata dagli affari
Scritto da Administrator   
Tuesday 20 November 2007
Comitati, le Associazioni, Il Presidio Permanente, e tutte le popolazioni che da tempo lottano contro l’inceneritore di Montale e perché si affermino politiche di gestione dei rifiuti urbani e industriali che non siano nocive e dannose per donne, uomini, bambine/i e ambiente, più democratiche e partecipate e meno costose, sono stati costretti ad assistere in questi mesi allo spettacolo di amministratori e tecnici che, tutti insieme, hanno fatto a gara per nascondere e stravolgere la verità. Gli amministratori hanno preso in giro consiglieri comunali e provinciali e gli stessi partiti che dovrebbero rappresentare. Emblematico è il disconoscimento dell’impegno che la segretaria provinciale dei DS Daniela Belliti si era pubblicamente assunta, circa la non riapertura dell’impianto se non quando tutti gli aspetti – tecnici, sanitari e gestionali - fossero stati chiariti. Tra questi aspetti, si ricordano anche le indagini sulla popolazione e sui terreni che al momento non solo non ci risultano iniziate, ma nemmeno definite. Nessun impegno preso è stato rispettato: - Il tecnico di fiducia dei comitati che doveva entrare nel gruppo appositamente costituito per fare luce sulle cause dell’incidente e sulle responsabilità, non si è mai seduto al tavolo del gruppo di lavoro, mentre sono stati sempre ben presenti il CIS S.p.a., e Sindaci – in un plateale conflitto di interesse, cioè gli inquinatori che la fanno da padroni al tavolo di chi dovrebbe controllarli. - L’impegno a mantenere basso l’inquinamento e quindi le massime garanzie date dagli amministratori a tutela della salute dei cittadini sono miseramente naufragate con la posizione della Provincia di Pistoia che, in sede di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), non ha rispettato neppure l’indicazione minima data dalla ASL di mantenere, per l’impianto a 150 T/g, almeno i livelli di inquinamento dello stato attuale. Il Sindaco di Montale ha ritenuto questa prescrizione troppo cautelativa ed ha chiesto che venisse ignorata, la Provincia ha inviato tutto alla Conferenza Stato Regione perché con propria decisione sia superata la prescrizione della ASL e che quindi si possa impunemente inquinare di più. - E che cosa dire poi di quello che ha dichiarato il sindaco di Montale Razzoli (in qualità di sindaco o di proprietario azionista dell’inceneritore?), commentando il valore di 0.03 nanogrammi per metro cubo delle analisi della prima linea:” Siamo contenti, queste misure, molto basse e rassicuranti, sono esattamente quelle su cui viaggiava l’impianto prima dell’incidente che lo ha fatto chiudere”, ma proviamo a fare un po’ di conti, la prima linea dell’inceneritore emette 30.000 metri cubi l’ora (dati pubblicati dalla Provincia) di aria inquinata, che fa 720.000 al giorno, che moltiplicate per 0,03 nanogrammi fa 21.600 nanogrammi il giorno, 1 nanogrammo equivale a 3,5 dosi massime giornaliere tollerabili per persone adulte ( a 25 dosi massime per bambino) secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità: pertanto l’inceneritore di Montale, con solo una linea delle due funzionanti, butta nei nostri polmoni e nei nostri cibi attraverso la catena alimentare, 75.000 dosi di diossina per adulti che equivalgono ad oltre 500.000 dosi da bambino
Le amministrazioni hanno fallito, non hanno saputo garantire né trasparenza né partecipazione, hanno dimostrato di non operare per la massima tutela della salute e degli interessi della collettività, per questo ci rivolgiamo ai partiti affinché tornino ad occuparsi di politica, un terreno che purtroppo hanno abbandonato da tempo. Alcune forze politiche, in particolare, almeno nel passato si erano dimostrate sensibili e vicine alle popolazioni che lottavano contro questi impianti inutili e dannosi e per diverse politiche di gestione dei rifiuti, ci chiediamo che fine abbiano fatto questi partiti, il loro silenzio è il segnale che la separazione fra partiti politici e paese reale diventa ogni giorno più marcato. E’ un brutto segnale che sarebbe utile cogliere se ancora la parola democrazia significa qualcosa. Con questo appello noi chiediamo allora a tutte le forze politiche, di farsi avanti, di rivendicare il ruolo che dovrebbero avere e di pretendere assieme alla cittadinanza il rispetto degli impegni che loro stessi, assieme alle istituzioni, avevano assunto. E’ necessario fare chiarezza, le ambiguità e le omissioni non sono più tollerabili, in queste condizioni riaprire l’impianto equivarrebbe ad un inaccettabile colpo di mano. Comitato contro l’Inceneritore di Montale - Presidio Permanente “Giulio Maccacaro” per la non riapertura dell’ inceneritore di Montale – Comitato per il NO! all’ inceneritore del Calice- Costituendo Comitato di Montemurlo - Coordinamento dei Comitati della Piana Fi-Po-Pt - Circolo Legambiente di Agliana/Quarrata – Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia – Associazione “Adelmo Santini ”, Agliana - Amici di Beppe Grillo, Pistoia - Confederazione Cobas, Pistoia – CUB, Pistoia – Sinistra critica, Pistoia. ReDAZIONE RadioSonar.Net
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