Diossine nei sedimenti del torrente
Scritto da Administrator   
Friday 29 May 2009
PIETRASANTA. L’ordinanza porta la data dell’8 maggio e la firma del dirigente del servizio ambiente. Il documento, che proviene dalla Provincia di Lucca, “ordina” a Veolia, società che gestisce l’inceneritore di Falascaia, di mettere in sicurezza il tratto del torrente Baccatoio che scorre accanto all’impianto. Nei sedimenti di quel torrente le analisi dell’Arpat hanno trovato tracce, oltre i limiti, di sostanze potenzialmente nocive, come le diossine e alcuni metalli pesanti.
condotte provenienti dall’area dell’inceneritore, 100 metri a monte dello scarico, in corrispondenza dello scarico e 100 metri a valle.
 I rilevamenti hanno ritrovato «livelli di contaminazione superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione [...] per quanto riguarda i parametri policlorodibenzodiossine + policlorodibenzofurani, cromo, arsenico, cadmio, piombo, mercurio e zinco».
 Termini scientifici che però, negli ultimi anni, sono diventati di pubblico dominio, “pietre dello scandalo” dei presunti inquinamenti dovuti all’inceneritore.
 Il caso in questione, tuttavia, è assai particolare. I prelievi dell’Arpat, infatti, sono stati effettuati sui sedimenti del torrente. Questo significa che la contaminazione può risalire indietro nel tempo. Al punto che - proprio nell’ordinanza - si fa cenno ad ulteriori analisi tese «a definire il quadro ambientale residuo del tratto di torrente più a monte dell’area già indagata»: insomma, bisogna capire se ci sono altre cause dell’inquinamento, soprattutto per i punti più lontani dall’impianto.
 Per quanto riguarda, invece, il tratto del Baccatoio che scorre lungo l’inceneritore e che è compreso fra i suoi due scarichi, il discorso è diverso: «è quello - spiega l’ordinanza - in cui i risultati analitici trasmessi dal dipartimento Arpat evidenziano la maggiore contaminazione» e questo fa ritenere che «il soggetto responsabile dell’evento di superamento e/o della potenziale contaminazione sia da individuare nel soggetto titolare dello scarico», ovvero la Tev controllata dalla multinazionale francese.
 Sulla base di questi risultati la Provincia di Lucca (secondo quanto previsto dalle norme del testo unico ambientale) ha ordinato a Tev di provvedere alla “bonifica dei siti inquinati” per il tratto del torrente Baccatoio che scorre a fianco dell’impianto di termovalorizzazione. Il tutto in attesa di altre, più approfondite analisi.

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Ultimo aggiornamento ( Friday 29 May 2009 )