Che la pianura tra Serravalle pistoiese e Pontassieve e le colline che la delimitano siano pesantemente segnate da varie fonti inquinanti che attaccano la salute umana e l’ ambiente, è un fatto risaputo e ormai assodato. Che una fonte particolarmente nociva e dannosa sia quella legata ai processi di combustione e in particolare alla combustione dei rifiuti attraverso l’ incenerimento, è altrettanto certo. Così come è fuor di dubbio che l’ incenerimento di rifiuti urbani, assimilati agli urbani, industriali ( ivi compresi i rifiuti ospedalieri ) produce emissioni di sostanze dannose e persistenti che restano a lungo nelle matrici ambientali - suolo, acque, vegetazione - e che aumentano la loro concentrazione tossica nella catena alimentare ( erba, prodotti agricoli, animali, latte, formaggi fino all’ uomo che ne assume le concentrazioni più alte ) : diossine, furani, sostanze dioxin like, PCB, cadmio, mercurio, cromo, arsenico. In larga parte sostanze cancerogene e “distruttori endocrini”. Questo inquietante dato di fatto è stato messo in luce anche dai risultati delle analisi sulle matrici ambientali e sugli animali, richieste dal movimento contro gli inceneritori e per “rifiuti zero” della piana Pistoia, Prato, Firenze all’ indomani - estate 2007 - dell’ ennesimo superamento del limite di emissione per le diossine e la conseguente chiusura temporanea dell’ inceneritore di Montale ( analisi del 3 maggio, risultati e blocco dell’ impianto del 18 luglio !!). In particolare quelle sugli animali dimostrano uno stato di contaminazione allarmante.
In questi ultimi anni sono stati prodotti molti rapporti scientifici sugli effetti dannosi all’ epigenoma fetale da parte di metalli pesanti, polveri fini e ultrafini, distruttori endocrini, quali sono appunto le sostanze emesse dagli inceneritori , così come da altri processi di combustione. “ Incenerire i rifiuti è una follia “, affermava Lorenzo Tomatis, direttore scientifico di ISDE (International Society of Doctors for Environment ) e dello IARC ( International Agency of Research on Cancer), A MAGGIOR RAGIONE IN QUANTO TALI IMPIANTI DANNOSI NON SONO PER NIENTE NECESSARI PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI : SE NE PUO’ FARE A MENO. Gli inceneritori di rifiuti producono sostanze mutagene, teratogene, cancerogene che si diffondono con le polveri fini e il particolato ultrafine per centinaia di chilometri. Ciò ha contribuito in modo rilevante all’ aumento negli ultimi decenni di malattie degenerative ( neurovegetative, neoplastiche, ad esempio) e a una pesante destrutturazione degli ecosistemi e del territorio ( inteso come sistema di ecosistemi ). L’ emissione di metalli pesanti, agenti tossici, diossine dagli inceneritori – CHE NON SONO NECESSARI, OCCORRE SOTTOLINEARLO NUOVAMENTE - va messa in relazione con l’ allarme lanciato da ricercatori della Harvard School of Public Healt, di una diffusa “pandemia silenziosa” che riguarda l’ aumento di malattie come autismo, dislessia a carico di circa il 10% dei bambini nati nelle aree industrializzate del Pianeta. LASCIA PERTANTO ESTERREFATTI LA TERRA BRUCIATA ( quando si dice l’ incenerimento !!) fatta attorno alla denuncia del dott. Michelangiolo Bolognini - già responsabile dell’ Ufficio Igiene dell’ Usl 3 - circa l’ operato della medesima Usl 3 che ha “assolto” con leggerezza l’ inceneritore di Montale circa il superamento dei limiti di emissione, sottostimando la nocività delle diossine, e non imponendo, quale misura cautelativa, il divieto di commercializzazione degli alimenti provenienti dalla zona di ricaduta delle emissioni dell’ inceneritore , un divieto richiesto opportunamente dallo stresso dott. Bolognini. E’ FRANCAMENTE INACCETTABILE CHE LA DIRIGENZA DELL’ USL 3 E I SINDACI DEI COMUNI DELLA PIANA NON TENGANO CONTO DI UN PUNTO DI VISTA ARGOMENTATO COME QUELLO DEL DOTT. BOLOGNINI, IN LINEA CON I RISULTATI DELLE RICERCHE PIU’ AVANZATE DELLA MEDICINA E DELLA BIO-CHIMICA, FRUTTO DI UNA ONESTA’ INTELLETTUALE E PROFESSIONALE, FORSE TALMENTE INUSUALE DA NON VENIR NEMMENO RICONOSCIUTA E CONSEGUENTEMENTE PRESA IN CONSIDERAZIONE. I risultati delle analisi ci descrivono una situazione gravissima : su otto campioni di carne di pollo si è registrato un superamento dei limiti fissati dalle norme di 6-10 volte, così come sono stati superati i limiti per le carni bovine e di anatra. Il dott. Bolognini aveva già espresso parere negativo – nel maggio del 2006 - alla richiesta di concessione per l’ ampliamento fino a 150 tonnellate/giorno dell’ inceneritore del CIS. Anche allora inascoltato. Cosa intende fare di fronte a questa gravissima situazione sanitaria e ambientale la nuova presidentessa della provincia di Pistoia Fratoni ? Anche restando nell’ ambito della modernizzazione che Fratoni ha più volte evocato, non si dovrebbe immediatamente invertire la rotta verso la riduzione della produzione dei rifiuti, verso altre politiche per i materiali post produzione e post consumo, verso il riutilizzo e il riciclaggio, adottando sistemi virtuosi di trattamento senza combustione, trattamenti ormai utilizzati anche in Italia come nuova filiera industriale ? Che intendono fare i nuovi sindaci di Montale, di Agliana, di Montemurlo, di Prato, di Firenze per tutelare la salute dei loro concittadini, della quale sono responsabili? ( e la sindaca di Quarrata ?). Può la voce del dott. Bolognini, che è in sintonia con le più avanzate acquisizioni scientifiche e gestionali, restare inascoltata ? L’ inceneritore di Montale e quello di Selvapiana ( Pontassieve) - VANNO CHIUSI IMMEDIATAMENTE in ragione dei gravi danni alla salute e al territorio, e agli altissimi costi economici per la collettività. COSI’ COME VA BLOCCATO IL PROGETTO DEL NUOVO INCENERITORE DI CASE PASSERINI : UNA FOLLIA SANITARIA ED ECONOMICA, DI CUI SI PUO’ FARE A MENO COME DIMOSTRANO I RISULTATI DI UNA RECENTE INDAGINE TECNICA E LE CONCRETE PROPOSTE DEL MOVIMENTO RIFIUTI ZERO. Noi da parte nostra continueremo dal basso, insieme a un vasto movimento attivo da anni, la lotta e l’ elaborazione di concrete proposte alternative alla follia dell’ incenerimento: verso una economia rifiuti zero, per produzioni pulite, per nuova pulita e sicura occupazione locale resa possibile dalla filiera rifiuti zero, al contrario dell’ incenerimento che costa molto da un punto di vista economico-finanziario e tantissimo dal punto di vista sanitario ( malattie , cure, morti) e occupa pochissimi lavoratori. Per una inversione di rotta verso la costruzione dell’ interesse pubblico-collettivo. L’ economia rifiuti zero è una proposta concreta per aumentare l’ occupazione, dire no alla combustione dei rifiuti, rilanciare l’ economia locale, difendere la salute. La presidentessa della provincia di Pistoia Fratoni ignora tutto questo ? COLLETTIVO LIBERATE GLI ORSI, Pistoia
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