Giovedì 13 settembre il presidio permanente “Giulio Maccacaro” per la non riapertura e la definitiva chiusura dell’ inceneritore/termodistruttore di Montale (C.I.S. S.p.A), ha avuto un incontro ufficiale con il sindaco di Montale Razzoli. Circa 20 persone, in rappresentanza dei tanti abitanti che dal 30 luglio mandano avanti e frequentano il presidio, hanno consegnato al sindaco le oltre 800 firme raccolte in appoggio alla richiesta al Comune di comodato d’ uso gratuito per l’ utilizzo del campo dove si è insediato il presidio. Accanto alle firme della popolazione del luogo, spiccano quelle di padre Alex Zanotelli, di don Santoro – il prete delle Piagge -, di Vermigli organizzatore della marcia per la giustizia, di Giovanni Capecchi capogruppo della lista Arcobaleno /Verdi nel consiglio comunale di Pistoia.
Nonostante il sostegno esteso e trasversale mostrato dalla popolazione anche attraverso la firma della petizione, il sindaco ci ha ribadito che la concessione in comodato gratuito ( un istituto previsto dal Codice Civile: Libro IV, Capo XIV, artt. 1803/1812 ) non è possibile in quanto : a) così facendo l’ Amministrazione creerebbe un precedente ( rispetto a questa modalità d’ uso sociale di beni che sono collettivi, fatto che ad avviso del presidio sarebbe al contrario molto utile e democratico ); b) il sindaco non riconosce come giuste le finalità sociali del presidio, dal momento che queste non corrispondono alle finalità dell’ Amministrazione comunale ( vale a dire : obiettivi opposti rispetto alla volontà dell’ amministrazione comunale di riaprire l’ inceneritore/termodistruttore di Montale). Ci chiediamo: non sono forse sociali le finalità della difesa della salute e dell’ ambiente, l’ informazione e la crescita culturale della popolazione, resa possibile dagli incontri, dai seminari su tematiche anche tecnico-scientifiche che si svolgono al presidio? Non è democrazia reale esprimere dissenso e poterlo fare non dovendo pagare un esoso balzello per un suolo appartenente a tutta la collettività? Infatti abbiamo dovuto pagare circa 800 euro per l’ occupazione dal 30 luglio al 16 settembre del campo lungo via Tobagi, incolto, abbandonato e inutilizzato fino al nostro arrivo. Va rimarcato che non si tratta di uno spazio pubblico ( piazza, marciapiede, strada, parco , giardino pubblico ), ma di un terreno incolto che il sindaco asserisce essere di proprietà del comune. Il presidio e conseguentemente le presidianti e i presidianti hanno voluto stare nella legalità. Questo è il nostro orizzonte. Un orizzonte nel quale continueremo a lottare e a impegnarci perché la strategia RIFIUTI ZERO 2020 basata sulla riduzione della produzione dei rifiuti e quindi sull’ allungamento del ciclo di vita delle merci in modo da risparmiare energia e materia, sul riutilizzo, sul riciclaggio, sul compostaggio, diventi la scelta di tutta la collettività locale, regionale, nazionale, mondiale. Per far questo devono essere estese le raccolte differenziate dei rifiuti domestici e industriali, e contemporaneamente deve essere drasticamente ridotta – fino ad azzerarla – la quota dei rifiuti industriali assimilati ai rifiuti domestici, togliendo quindi al servizio pubblico il trattamento dei rifiuti del sistema delle imprese industriali e terziarie. Per incamminare la collettività verso questa virtuosa economia dei rifiuti, occorre abbandonare la scelta dell’ incenerimento, che termodistrugge materia ed energia e che quindi va nella direzione opposta rispetto alla necessità - ormai conclamata – di ridurre l’ uso di materia-energia, pena il disastro globale. Per questo e per difendere la nostra salute lotteremo per non far riaprire i due forni inceneritori di Montale, impedire la costruzione del terzo forno ( terza linea) e perché si torni indietro rispetto al nocivo progetto di ampliamento della discarica del Cassero ( che accoglie rifiuti speciali da mezza Italia, oltre le scorie e le ceneri dell’ inceneritore CIS di Montale). La salute, bene prioritario, è compromessa gravemente dalle emissioni e dai residui dell’ incenerimento: diossine, furani, cadmio, mercurio, polveri ultrasottili…… Emissioni che si aggiungono a molte altre dovute ai processi di combustione e alla chimica di sintesi (produzioni nocive) e che nell’ insieme compromettono da tempo le condizioni di vita nella piana Pistoia, Prato, Firenze. Per tacere del resto. Per gli stessi motivi, siamo impegnate ed impegnati nella vertenza per bloccare gli incentivi finanziari all’ incenerimento dei rifiuti, vero regalo alle corporazioni inceneritoriste, e siamo parte di quel vasto movimento - così esteso nel nostro paese – che sabato 22 settembre sosterrà il NO agli incentivi in tante città e paesi. A principiare da Montale, dove saremo a fianco della popolazione e dei comitati popolari, portando il nostro contributo di idee e di mobilitazione. Aggiungi ai preferiti (6) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 1369
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