I periti del giudice segnalano varie difformità sia per la tipologia e il quantitativo di rifiuti bruciati che per la costituzione degli impianti. Tra due mesi verrà vagliata la relazione tra i fumi d'aria e la malattia di un bimbo di 12 anni di Coriano con un tumore alla prostata: un caso rarissimo per quell'età. Forlì, 29 giugno 2009 Parliamo degli inceneritori di Coriano di Hera e di Mengozzi ritenuti altamente pericolosi per le diverse anomalie riscontrate: tipologia dei rifiuti bruciati, quantità sopra la norma e la costruzione stessa degli impianti.
Sabato 27 giugno in tribunale, atto finale dell’analisi tecnico-strutturale dei due impianti sotto accusa: indagati dal pm Filippo Santangelo per abuso d’ufficio, falso ideologico, lesioni personali colpose e getto di cose pericolose figurano i legali rappresentanti di Hera e Mengozzi; nell’ordine, Claudio Dradi, 55 anni, ed Enzo Mengozzi, di 62. tutto nasce a seguito di una denuncia nel 2006 di una coppia di Coriano, genitori di un bimbo che oggi ha 12 anni. Un bimbo malato di tumore alla prostata, secondo i medici, un caso rarissimo per quell’età. Per l’accusa la patologia sarebbe stata originata dai fumi dei due comignoli. Le indagini hanno confermato che i due camini «sono stati adeguati alle norme vigenti solo dopo il 2005-2006». E prima del 2005? «Difficile dirlo con esattezza cosa sia successo... Certo l’aria di Coriano non risulta deteriorata... Però prima del 2005, soprattutto nel 2004, diversi indicatori a disposizione — che non sono scientificamente ineccepibili, e questo non fa altro che alimentare i dubbi sulla funzionalità dei macchinari oggetto di valutazione — ci rivelano anomalie varie alla funzionalità degli apparati...». Firmato Roberto Montagnani, Davide De Dominicis, Livio Scatto e Mauro Sanna, i periti del giudice. Gli stessi che hanno etichettato come “ dormiente “ la sentinella proposta dalla Provincia al controllo e supervisione degli impianti. «Dormiente», anche per quel che riguarda il via libera a certe autorizzazioni. Tutto rimandato al 19 settembre 2009, tutto congelato anche il bambino e chissà quanti altri. È bene non ritenere questo un caso limite o isolato, la nostra Italia, dal lungo al largo è macchiata – da questi mostruosi camini della morte che deturpano e avvelenano gli acquedotti, le campagne e l'aria che respiriamo. Diossina pura. Invenzioni pericolose che alimentano le mafie. Per non parlare della zona d'ombra che questi reati trovano nella complicità silenziosa degli organi di stampa. Aumentano i casi di cancro e di leucemia e di malformazioni e di nuovi morbi nei neonati. Zitta Italia. L'ordine è di non parlare! Aggiungi ai preferiti (0) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 720
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