lettera aperta di GIovanni CapecchCapogruppo di Arcobaleno su Pistoia – Comune di Pistoia |
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Thursday 06 September 2007 | ||||
Mi permetto di scrivere questa breve lettera aperta dopo aver partecipato, mercoledì sera, ad un incontro pubblico presso il presidio permanente allestito di fronte all’inceneritore di Montale, nel corso del quale, insieme alla segretaria provinciale dei Ds Daniela Belliti, mi sono confrontato a lungo con i promotori del presidio e con un gruppo di persone che risiedono nei pressi dell’impianto. Questo incontro mi ha innanzi tutto permesso di riconoscere l’importanza del presidio come luogo di informazione e di confronto tra esperienze e tra sensibilità diverse. Di fronte a proteste pacifiche, le istituzioni non possono rispondere con la consueta indifferenza o, peggio ancora, con arroganza: mi ha sorpreso sapere che il Comune di Montale, ad esempio, pretende dal presidio il pagamento di 700 euro mensili per l’occupazione del suolo pubblico e credo che sarebbe un gesto di apertura e di dialogo da parte del Sindaco di questo Comune rinunciare all’imposizione di questa tariffa, come stanno chiedendo molti cittadini attraverso un appello che anche io ho firmato.
L’incontro di mercoledì sera ha inoltre dimostrato la capacità dei comitati (spesso accusati dal potere di essere espressione di un nuovo egoismo sociale) di discutere non solo della causa principale che li ha fatti nascere (in questo caso l’inceneritore di Montale), ma anche di questioni più generali, che riguardano lo smaltimento dei rifiuti, il modello economico e produttivo imperante, la politica dei “beni comuni” (salute, territorio, acqua). Per questo non credo che sia fuori luogo partecipare alla marcia per la giustizia di sabato prossimo, dedicata ai “beni comuni”, chiedendo anche un diverso modello di sviluppo, che produca meno rifiuti, che punti al risparmio della materia e dell’energia, che sia più giusto, che metta al primo posto la salvaguardia della salute pubblica. La questione della gestione dei rifiuti è talmente complessa che non è possibile analizzarla in maniera sintetica, ma è indubbio, a mio parere, che sia urgente una “svolta” seria e convinta nella direzione di un superamento degli impianti di incenerimento, sostenendo con convinzione la filosofia e gli obiettivi della campagna “Rifiuti zero per il 2020”. Coerentemente con questi obiettivi, non è possibile sostenere l’ampliamento dell’inceneritore ed è necessario che le amministrazioni pubbliche non mettano all’ordine del giorno il tema della riapertura dell’impianto finché non sarà fatta chiarezza su quanto è avvenuto e finché non saranno effettuate analisi serie e trasparenti sui terreni che circondano l’impianto e sulle persone che vivono nella zona dell’inceneritore. Come consigliere comunale di Pistoia ritengo che anche il Sindaco del mio Comune, in quanto presidente della Conferenza dei Sindaci che ha specifiche competenze in materia sanitaria, dovrebbe sollecitare queste analisi e chiederne un’estensione anche al territorio pistoiese che confina con Montale. Giovanni Capecchi Capogruppo di Arcobaleno su Pistoia – Comune di Pistoia
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