LA PIANA DELLE DIOSSINE |
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Tuesday 28 April 2009 | ||||
I Sindaci dei Comuni proprietari dell’ inceneritore del CIS hanno ora il documento per vietare la commercializzazione degli alimenti e per chiudere l’ inceneritore di Montale Comunicato stampa 24.04.09 LA PIANA DELLE DIOSSINE I SINDACI DEI COMUNI PROPRIETARI DELL’ INCENERITORE DEL CIS HANNO ORA IL DOCUMENTO PER VIETARE LA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI E PER CHIUDERE L’ INCENERITORE DI MONTALE
La piana Pistoia, Prato, Firenze - terreni, acque superficiali e sotterranee, aria, alimenti vegetali e animali che vi vengono prodotti– è pesantemente inquinata da sostanze nocive, pericolose, spesso mutagene e cancerogene. E i suoi abitanti si ammalano e muoiono più che altrove per malattie scatenate da queste sostanze dannose, assunte attraverso il cibo, bevute e respirate.Se questo è lo sfondo di una persistente e diffusa nocività, un dato conosciuto da tempo è ora conclamato: la estesa, persistente e dannosa diffusione delle diossine nei terreni, nelle piante e negli animali. Diossine che vengono emesse, in modo largamentepreponderante, dall’ incenerimento dei rifiuti urbani, industriali, ospedalieri. Lo accertano i risultati delle analisi effettuate, sia nel territorio pistoiese che a Prato, su terreni e aghi di pino e su animali,rispettivamente da Arpat e dall’ Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana. Nonostante le rassicurazioni degli amministratori pubblici ai vari livelli, che per legge devono tutelare la salute degli abitanti, la situazione sanitaria è gravissima: la contaminazione da diossine è irreversibile, gli effetti dannosi sulla salute delle popolazionisono certi (tumori e morti). In questo quadro di disinformazione e di gravissima sottovalutazione, è stata resa pubblica una nota del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ ASL 3, che delinea uno scenario tutt’altro che rassicurante, anzi razionalmente allarmante. La nota Asl legge i dati da un complessivo punto di vista medico-sanitario e non solo veterinario. * Viene rilevato che Arpat si basa, come unico riferimento, sul limite di 10 ng/kg di terreno, vecchio e superato da più recenti acquisizioni scientifiche che hanno portato la Commissione europea a prescrivere per i terreni agricoli la soglia di 5ng/Kg diterreno, se si comprendono i PCB dioxin-like, o di 2,5/2 ng/Kg, se non si comprendono i PCB. Inoltre non viene fatto riferimento alle informazioni del Sistema di monitoraggio, e ai dati relativi “ alle immissioni misurate allacentralina di Montale ( progetto regionale PATOS) con risultati assolutamente anomali e rilevanti relativi ad arsenico, mercurio edi markers di derivati da combustione”. * La Relazione sintetica dell' Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana non considera l’ “assoluta rilevanza che hanno assunto,almeno negli ultimi decenni, nella contaminazione ambientale di PCB (totali e/o dioxin like), gli impianti di incenerimento per rifiutiurbani, industriali ed ospedalieri, contaminazione ritenuta, da alcuni autori, addirittura largamente maggioritaria rispetto ad altrefonti”. Anzi “ il rapporto della Commissione europea sui P.O.P. e numerosi documenti dell' Agenzia dell'ambiente degli Stati Uniti (EPA) comprendono esplicitamente, come fonti inquinanti da PCB, gli inceneritori” . Il legame di causalità prevalente tra l'avvenuta contaminazione da diossine del territorio e dei prodotti alimentari, e l'impianto CIS”, viene rafforzato dal fatto che nella zona non sono rilevabili altre fonti di inquinamento diretto da PCB. Inoltre le rilevazioni sulle emissioni dei PCB dall' inceneritore di Montale (effettuate da ARPAT anche se solo a partire dalla seconda metà del 2007), evidenziano un contributo significativo di emissione di PCB, (dati analitici dell'ottobre 2007, ad impianto appena revisionato, nei quali i PCB totali erano pari a 31 ng/Nm3, dato rilevante in negativo). L’ Istituto Zooprofilattico riconosce che i dati relativi alle aree di ricaduta implicano una relazione tra contaminazione e emissioni dell’ inceneritore CIS. Tuttavia una errata lettura geografica del territorio, nel caso dei dati sul ritrovamento di diossina nei polli di due allevamenti, presi come base di confronto con le analisi nella zona di ricaduta delle emissioni dell’inceneritore di Montale (zona bianca), portano l’Istituto a fare l’ ipotesi di un’ altra fonte di contaminazione diversa dall’inceneritore. Infatti l’ allevamento di polli in area pistoiese è al confine dell’ area indicata dalla modellistica come area di ricaduta delle emissioni dall’ inceneritore. L’allevamento di polli in area pratese – che è nella “zona bianca” rispetto all’ inceneritore di Montale -è situato però “a ridosso (meno di 800 metri) dall'inceneritore per fanghi di depurazione di Baciacavallo, già indagato più volte sulversante epidemiologico e risultato sempre essere impattante, in senso negativo, per la salute umana“. Il corretto inquadramento geografico, porta la nota del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ Asl 3 a valutare come “prevalente, a tutti gli effetti, la contaminazione dovuta all’ inceneritore“, riconosciuta peraltro come relazione causa-effetto anche dallo stesso Istituto Zooprofilattico. Le argomentazioni della nota ASL portano a verificare una relazione diretta causa – effetto tra contaminazione da diossine e PCB nei suoli e negli animali e emissioni dell’ inceneritore di Montale, escludendo altre fonti di contaminazione. Si ricorda che le diossine vengono assunte prevalentemente attraverso al catena alimentare. Quindi la contaminazionedegli alimenti animali (polli, pesci, bovini, pecore, ecc.) e di quelli vegetali (ortaggi, frutta) è un elemento ad altissimorischio per i danni alla salute umana. Facendo tesoro - come dovrebbero fare gli amministratori pubblici - delle conclusioni della nota Asl, secondo le quali “la presenzadi una diffusa contaminazione alimentare impone oltre che immediati provvedimenti di divieto di commercializzazione e diutilizzo, relativi agli allevamenti risultati che sono peraltro dovuti per obbligo di legge, anche l'abbattimento dei capi, oltre aldivieto cautelativo di commercializzazione e di utilizzo di tutti gli alimenti prodotti nell'area di ricaduta dell'impianto CIS, con ulteriore adeguata area di sicurezza, e la contestuale messa in carico dei danni ambientali (e sanitari) arrecati al responsabile, così come esplicitamente previsto all'art. 20 del D.Lvo 133/05, che, si ricorda, sanzionare non solo il danno accertato ma anche il pericolo di inquinamento”. CHIEDIAMO il divieto immediato di produzione e commercializzazione di animali da alimentazione, di verdura, frutta e altrialimenti e RINNOVIAMO LA RICHIESTA DI IMMEDIATA CHIUSURA DELL’ INCENERITORE DI MONTALE, richiesta dallastessa nota ASL come “sospensione cautelativa dell'attività dell'impianto CIS, la cui ripresa di attività, dopo i ripetutisuperamenti della emissione di diossina nel 2007, si ricorda essere stata condizionata anche dal monitoraggio del territorio”. I Sindaci di almeno i seguenti comuni : Agliana, Montale, Quarrata, Pistoia, Montemurlo, Prato; le province di Pistoia e Prato, Asle Arpat territorialmente competenti, ORA NON HANNO PIU’ SCUSE. Hanno i riferimenti tecnici che i sindaci dei comuni diAgliana, Montale e Quarrata - in una trasmissione di una nota televisione pistoiese - hanno chiesto per intervenire ( “ci muoviamo secondo le indicazioni tecniche delle strutture pubbliche” ). Si tratta di prendere – anche se tardivamente – urgenti e sagge decisioni. Sono stati incapaci di responsabilità eprogettualità politica, siano almeno capaci di ascoltare tecnici del servizio pubblico e abitanti giustamente arrabbiati ! Leloro rassicurazioni SONO DESTITUITE DI QUALSIASI FONDAMENTO. Si ricorda che l’ inceneritore è non solo dannoso, ma costoso e inutile. Vi sono infatti modalità di riduzione e di trattamentodei rifiuti che fanno a meno della combustione e dell’ incenerimento e che presentano anche il vantaggio di risparmiaremateria ed energia e di aumentare l’ occupazione in lavori puliti e la conoscenza tecnologica, un dato per niente trascurabilein questa epoca di crisi globale economica, energetica, alimentare. COLLETTIVO LIBERATE GLI ORSI, PistoiaASSEMBLEA DEL PRESIDIO “GIULIO MACCACARO” PER LA CHIUSURA DELL’ INCENERITORE DI MONTALE.
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